nome pg: Lilac Cambridge
casata: serpeverde...............................................
Domenica era un giorno così, spesso si andava ad Hogsmeade, ma se faceva freddo o pioveva non mi passava nemmeno per la testa. Quel giorno Hogsmeade non era in programma ma il sole batteva forte,e conoscendomi sarei diventata un pomodoro con niente.
Ah, vita ingrata. Pensai appoggiata ad una bifora. (ndr in teoria erano bifore, o così sembravano dal film) Guardavo lo spazio che mi separava dal suolo, ed era immenso alzai gli occhi e pure quello spazio era immenso. Per un attimo mi sentii opprimere dalla grandezza, poi girai la testa di lato e tutto tornò normale. Tirava un'aria leggera, aprì le braccia come una ballerina classica in seconda posizione, mi sarebbe piaciuto prendere la scopa e volare, o volare senza scopa. Sorrisi serena, per poi prendere il libro che stavo leggendo e camminare lungo il ponte affollato da ragazzini alti un metro.
Non amo la confusione, e non l'ho mai amata. Soprattutto quando la confusione è composta da bimbi altri un 1.10 che corrono di qua e di là eccitati per qualsiasi cosa.
Non sopporto nemmeno quando ti vengono addosso, sopratutto se stai leggendo. Si, insomma non sopporto le matricole finchè non arrivano al 3° anno scolastico. Stavo leggendo appunto un libro, quando un nano grifondoro mi venne addosso. Respirai profondamente prima di appenderlo da qualche parte. Mi guardò sorridendo. Lo guardai storto. <
be che c'è?> mi chiese con aria spavalda. <
Spostati > sibilai, gli diedi un colpetto con la fronte per spostarlo indietro e me ne andai. Protestò qualcosa, mi girai sorridendo serafica. <
meglio se te ne vai, nanerottolo. > Dissi camminando a gambero. Nemmeno guardavo dove stavo andando quindi erano gli altri che dovevano spostarsi. Mi girai con una leggera piroetta. Mi chiedevo perchè di Domenica la gente dovesse dare di matto, guardai le mie ballerine color panna notando con disappunto un leggero alone di polvere. Girai gli occhi infastidita. Mi passai una mano fra i capelli, sospirando. Continuai a leggere il mio libro camminando, fortunatamente ero abbastanza abituata di non andar a scontrarmi contro le persone, ora il colmo sarebbe stato che qualcuno mi avesse levato il libro di mano per sbranarlo e lasciare i suoi resti sparsi per il castello.
Più o meno, non so quanto legale sia questa cosa, anzi probabilmente per niente, pensai con un sorriso storto.