Dylan Dickinson
-C'è qualcosa di vero?
-Le mie tette!
-Te li ridarò te lo assicuro! Si tratta di un prestito e se non pago l'affitto l'amministratore diventa una iena!
-Guardami in faccia Dickinson. Me li ridarai sull'unghia.
-Fino all'ultimo penny!
Io volevo ridarglieli ve lo posso assicurare su quello che di più ho caro. Sulla mia Impala! Nessun pezzo di scemo si metterebbe contro Daniel Mason, uno degli strozzini più in voga al giorno d'oggi nei bassi Docks. Io oggi sono un pezzo di scemo e dovete calcolare la mia discreta figura scolpirsi le lettere di Dylan sulla propria lapide. L'affare era chiaro, lui mi prestava le trecento sterline e io gliene restituivo quattrocento la settimana dopo. Chiaro, lineare, eppure mi sono lasciato fregare da un cancro che mi divora l'anima: il poker. Sono un bravissimo giocatore da sobrio, è da brillo/ubriaco che mi lascio mettere in mutande, e non letteralmente! Avevo lavorato notte e giorno come buttafuori nei peggiori quartieri di Londra per ritirare su quelle 400 sterline, lungi da me pensare di chiedere qualcosa alla mia famiglia, le avevo sudatamente e con fatica ritirate su per poi perderle alla peggiore mano sul tavolo da poker dell'Irish pub del sobborgo di Breadtone nel locale di Oliver. Le peggiori mani ragazzi sono capitate a me, che ci crediate o meno! Sono entrato pimpante, con il portafogli gonfio per 400 sterline, l'animo nobile e lucido, ne sono uscito senza dignità, senza una sterlina e senza vestiti (Non chiedete delucidazioni a riguardo). Che poi la cosa piuttosto divertente è che me ne sono accorto solo la mattina dopo, quando Daniel ha citofonato così forte da farmi pensare di sfasciare la porta solo con un dito. E' grosso, brutto e col codino, assolutamente fuori moda. Dicono che possa spezzare l'arto di qualcuno senza fare una piega, se non sull'articolazione del disgraziato, io ci tengo troppo al mio corpo per lasciarlo in mano a lui. Per questo è una settimana che giro per Londra ed Hogsmeade correndo, e come un fuggitivo scavalcando lo scavalcabile. Per Merlino non voglio morire!
Quel giorno jeans scuri, una maglietta nera, e una felpa di colore scuro col cappuccio incollato in testa e l'uscita dal retro della mia camera in affitto al Paiolo Magico. Daniel veniva chiamato anche il "Cercapersone", ti scovava ovunque tu ti trovassi, micidialmente clamoroso! Scavalco la staccionata sul retro, pensando di dover trovare assolutamente un nuovo lavoro, non potevo continuare a vivere in quel modo! Cosa avrebbe detto mia madre? Che sono un disgraziato! Mia sorella? Mio padre sicuro mi avrebbe detto che sono un povero idiota! La bugia di aver trovato lavoro come commesso nel negozio più "in" di Hogsmeade non avrebbe retto ancora molto con i miei genitori, Isa era l'unica a conoscere la verità: ero un povero disoccupato che cercava un lavoro adatto alle mie aspirazioni, lei batteva sul netturbino babbano, io minacciavo di appiccicarla al muro, lei minacciava di dire tutto a papà e mamma e vinceva puntualmente. Oggi mi sarei dovuto vedere con lei, se il fiuto di Daniel me lo avesse permesso. Attraverso infatti Diagon Alley tranquillo, i Tre Manici di Scopa, che bei ricordi! Quante streghe! Quante botte! Risse! Bello bello! Ma....
-Daniel ti posso spiegare...
-Dove sono i miei soldi Dickinson?
-Li avevo guarda te lo assicuro! Mi servirebbe solo una settimana!
-E a me servirebbe uno dei tuoi denti allora! Anzi sette! Sette denti sette... EHI!
E boh io ero già scappato. Corro verso l'infinito ed oltre...I tre manici! Per entrare del locale devo inventare un giro di Merlino stregato ma alla fine Daniel non sembra esserci ed io sono salvo! Entro dentro di botto con il cappuccio in testa convinto di averlo seminato, trovo mia sorella seduta ad un tavolo dove praticamente mi fiondo. -SORELLINA!- Strillo senza accorgermene indirizzando l'attenzione su di me, mi siedo con un fiatone micidiale e le tocco una spalla fingendo assoluta dignità -Ehhhhh tanto che non ci si vede!- sono nervosetto, mi giro di continuo e non mi levo nemmeno morto il cappuccio dalla testa. -Mamma?Papà? Infanzia? Scuola?- Arriva la cameriera alle mie spalle. Una pazza a toccarmi la spalla nervoso come sono. -AH!- Che cuor di leone eh? *__* Mi metto la mano sul cuore che batte a tremila -Ma che si arriva così alle spalle della gente??- Sono un folle. Un folle.
-C’è del sale nel mio zaino, fai un cerchio ed entraci.
-Devo entrare nello zaino?
-Nel cerchio di sale, idiota!