| Era passato quasi un mese e mezzo dalla mia ultima trasformazione, anzi no..forse di più, forse di meno. Non riuscivo a stabilire con precisione quanto tempo fosse passato dalla ultima magnifica notte della mia trasformazione..certo, non era stato di certo il lupo che era in me a rendere bella la serata, ma piuttosto la bellissima Helena che mi aveva allietato e soddisfatto con la sua compagnia. Ancora mi veniva da sorridere se ripensavo ai nostri momenti insieme, che da quel giorno si erano intensificati, diventando sempre più frequenti, ma mai monotoni. Entrambi iniziavamavo a conoscerci, a giocare l'uno con l'altra, divertendoci e lasciando il mondo alle spalle quando eravamo insieme, forse gli unici attimi di solitudine che potevamo concederci durante l'arco della giornata erano quelli che riuscivamo a rubare al tempo solo per scambiarci un bacio nascosti in qualche classe vuota della scuola, o nella penombra di qualche statua. Nei nostri uffici che si rivelavano il più delle volte chiusi a chiave. Forse qualcuno iniziava a dubitare che tra di noi ci fosse qualcosa, perchè sempre più occhiate equivoche ci venivano rivolte, tutti affamati di news e pettegolezzi. Che di certo non avrebbero coinvolto anche me, nossignore. Io non mi facevo coinvolgere negli scandali, per cui era meglio tenere la nostra relazione nascosta, non tanto per me, quanto per lei, dato che suo figlio non era proprio un pezzo di pane, e di certo non avrebbe mai accettato che io andassi a letto con sua madre. Mi liberai dai miei pensieri solo nel momento che i miei piedi, già nudi, toccarono il terriccio umido della foresta che per quella notte avevo deciso di "frequentare". Non avrei avuto abbastanza tempo per tornare a casa mia, dato che la luna si apprestava a riempire il cielo con la sua imponenza. La mascella era la prima cosa che iniziava a duolermi quando ero in proncinto di trasformarmi, chissà perchè...avevo chiesto ad altri licantropi ed ognuno avvertita un dolore più intenso in una precisa parte del corpo. A me stranamente era la mascella, che cosa strana. Mi tolsi la camicia, guardandomi intorno ed annusando l'aria, che fortunatamente sembrava libera da odori umani o di altre creature. Si sentiva solo un odore di sangue che riusciva ad annebbiarmi i sensi anche da umano. Appena la luca fece capolino da una fitta coltre di nubi, il mio corpo iniziò a trasformarsi, e non ci misi molto per diventare la parte più spaventosa di me.
Il lupo iniziò a girovagare per la foresta, come al suo solito correndo per marcare il territorio, per sentire i vari odori e vedere le varie presenze. Anche se non era umano e non aveva logica, il suo istinto seguiva processi piuttosto metodici, che lo spingevano a salvaguardarsi in ogni caso. All'improvviso la testa si girò pericolosamente veloce, un odore nuovo, che conosceva ma non riconosceva...un altro licantorpo. Accellerò la corsa, fino ad arrivare al confine nord del bosco, dove dei lamenti segnavano la morte di un povero cervo indifeso, che sembrava sgretolarsi come gesso nelle mani di un bambino. Peccato che in realtà si trovasse nelle fauci di un licantropo. Edward ringhiò silenziosamente, gonfiando il petto in modo che apparisse più grosso del dovuto, in confronto al lupo piuttosto giovane che gli si stagliava davati, ora fisso nella sua direzione. Uscì dal cesupuglio, ululando al cielo, prima di girare circospetto intorno al suo nuovo...amico. Il muso sembrò contorcersi in una smorfia, e se fosse stato umano, quello sarebbe stato sicuramente uno dei sorrisi più inquietanti che fossero mai stati visti.
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